L’IVIE NON FERMA GLI INVESTIMENTI IMMOBILIARI DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

E’ fresca di queste settimane la notizia che l’unico comparto del settore immobiliare che sembra funzionare in Italia è quello degli acquisti di seconde case all’estero.

Personalmente – dedicandomi specificatamente di vendite immobiliari all’estero – non ritengo che sia una moda e tantomeno un dato in aumento nell’ultimo anno”.

A dichiararlo è Gianluca Santacatterina, ceo Luxury & Tourism e Partner per l’Estero del Network L’IMMOBILIARE.COM.

“Ciò che emerge dagli studi pubblicati da autorevolissime fonti – prosegue Santacatterina – è che il dato è in aumento nel 2011 e nel 2012 senza considerare il valore di crescita nell’ultimo decennio e l’introduzione dell’Ivie.

Con l’introduzione della Imposta sul valore degli immobili all’estero (Ivie) si è di fatto portata alla luce una nicchia di mercato che precedentemente veniva omessa o, perlomeno, non censita ed evidenziata.

L’ampio scalpore suscitato da questa nuova imposta ha permesso ai media di iniziare a valutare e scrivere seriamente articoli dedicati a questi marziani che, anziché acquistare una casa a due passi dalla propria, decidevano di destinare i propri risparmi a mete site a molte ore di volo.

“Anche sulla recente attitudine dei nostri concittadini non mi trovo d’accordo” spiega il ceo.

”Seguo personalmente da quasi 10 anni il mercato immobiliare in Mar Rosso-Egitto, Miami- Florida e Repubblica Dominicana e posso garantire che è assolutamente limitativo asserire che il valore di crescita degli acquisti in quelle aree di immobili da parte di cittadini italiani sia cosa dell’ultimo biennio.

In queste aree esistono dei villaggi, zone, quartieri che di fatto sono delle conclave italiane.

Concludo quindi sostenendo che lvie ha evidenziato e non frenato gli investimenti immobiliari (anche perché in alcune tra le mete più gettonate la Property Tax è comunque più alta della nostra imposta nazionale e quindi nulla cambia) e confermando che non si tratta di una ”nuova moda” ma piuttosto una sempre maggior conoscenza e consapevolezza da parte dell’investitore e dell’operatore” conclude.

Fonte: Monitorimmobiliare.it del 12/03/2013

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