EFFICIENZA ENERGETICA: PROROGA DETRAZIONE DEL 55% IN VISTA, MA POCHE REGIONI COLGONO OPPORTUNITÀ

L’input come sempre in questi casi arriva dall’Unione europea (che impone l’aumento del 20% dell’efficienza energetica entro il 2020) e l’Italia cerca di stare dietro come può.

Nel caso del patrimonio immobiliare all’insegna della continuità di una politica di incentivi fiscali iniziata nel 2007.

Il Governo Monti sembra infatti intenzionato a prolungare fino al 2020 il bonus del 55% di detrazione per gli interventi di efficienza energetica sugli edifici.

Anche se forse si tratterà di ritoccare al ribasso – come titola il Sole 24 Ore dell’11 maggio – il livello delle aliquote, allargando tuttavia gli incentivi di messa in efficienza degli edifici anche agli interventi antisismici.

Una “bozza” del pacchetto incentivi è contenuta nel Def (Documento di economia e finanza), dove si parla appunto di proroga del 55%, ma anche di decreti in via di approvazione sulle energie rinnovabili termiche e di riforma dei cosiddetti certificati bianchi (i Tee, Titoli di efficienza energetica).

Secondo i dati Enea, l’Agenzia nazionale per nuove tecnologie, energia e lo sviluppo economico sostenibile, nel 2010, sono state registrate 405.600 pratiche, per investimenti di oltre 4,6 miliardi e un totale di importi portati in detrazione di oltre 2,5 miliardi.

Il costo medio per intervento è stato di 11.350 euro, per un risparmio medio di 5 Mwh/anno, generando un risparmio di energia primaria complessiva di 2mila Gwh.

Giusto quindi continuare su questa strada.

Con tutte le difficoltà del caso, naturalmente, visto che la stragrande maggioranza degli edifici esistenti in Italia appartiene alle ultime classi energetiche, la F e la G.

La sostituzione di infissi nel 2010 è stato saldamete in testa al tipo di efficientamento (il 55% del totale, cioè 220mila interventi su 405mila pratiche), dice l’Enea.

Seguono gli impianti di climatizzazione invernale (125mila pratiche, il 31%) e, a distanza, le installazione di pannelli solari per acqua calda (il 12% del totale).

“Ancora pochi – sottolinea l’Enea – gli interventi più complessi come la riqualificazione energetica di un intero immobile, sebbene siano questi gli interventi più idonei dal punto di vista del risparmio energetico”.

La stesso agenzia mette in luce tuttavia un Paese a due velocità: in testa per numero di investimenti e interventi Lombardia (20% delle domande) che unita a Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna rappresentano il 60% delle pratiche.

Mentre il Mezzogiorno non ha colto l’opportunità degli incentivi, compresa l’installazione di pannelli solari termici che restano molto limitati.


Fonte: articolo di Cristina Giua da monitorimmobiliare.it del 11/05/2012

 

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